C’era una volta un diamante…
Se c’è una cosa che ho imparato a scuola è che, quando si tratta di storia, non c’è niente come un aneddoto per aiutare la nostra memoria a ricordare.
E allora eccomi qui per darti una breve panoramica sulla storia di uno dei gioielli più amati e desiderati al mondo: il diamante
Il termine diamante deriva dal greco antico adamas, che significa indistruttibe e invincibile. Come tutti sappiamo, i diamanti sono simbolo di amore eterno, romanticismo e impegno e, non a caso, la loro etimologia sembra ricondurre proprio alle loro caratteristiche uniche.
Secondo gli antichi greci, queste pietre preziose di estrema durezza sarebbero state generate da frammenti di stelle cadute sulla terra.
Sono sicura che sai chi è Cupido, ma sapevi che il suo potere proveniva proprio dai diamanti?
Ebbene sì! La mitologia antica dice che le frecce del dio greco dell’amore avevano una punta di diamante, una pietra dall’incomparabile potere magico che poteva far innamorare perdutamente chiunque.
Le meraviglie di queste gemme preziose non finiscono qui!
La relazione tra diamanti e amore sembra infatti risiedere anche nella credenza greca secondo cui il fuoco del diamante, trasmesso dall’insieme di riflessi di colori vividi emanati dalla gemma, fosse lo specchio della fiamma dell’amore eterno.
Romantico, non trovi?
In passato, le leggende descrivevano questa pietra rara e preziosa come portatrice di incredibili poteri magici: i diamanti potevano dissolvere gli incantesimi, neutralizzare il veleno, curare i pazzi e allontanare gli incubi. Queste gemme rendevano chiunque le possedesse ricco, amabile e protetto dall’invidia. Rigeneravano anche le energie grazie a una sorta di effetto boomerang: i pensieri negativi avrebbero portato a eventi negativi.
Hai mai visto il film La Spada nella Roccia? Bene, se l’hai visto sono sicura che ricorderai l’aura luminosa attorno alla spada, ma quello a cui forse non hai fatto caso è il diamante incastonato nell’impugnatura.
So a cosa stai pensando, come potevo notarlo? Non preoccuparti, capita anche ai migliori! Avrai probabilmente visto il film da bambino e, onestamente, in fin dei conti non era un dettaglio facile da vedere.
Tuttavia si spiega facilmente. A quanto pare, nel Medioevo prevaleva l’idea che la durezza dei diamanti rappresentasse la chiave contro il male e le forze negative e, per questo motivo, i nobili li incastonavano nell’impugnatura della loro spada così da proteggersi dai loro nemici.
Mi stai seguendo fin qui? Bene!
Il mio interesse per i diamanti mi ha portato ad approfondire questo argomento e, in realtà, sono rimasta molto sorpresa di scoprire così tante curiosità e aneddoti sull’origine di alcuni dei diamanti più famosi del mondo.
Per esempio, lo sapevi che la maggior parte nascondono una storia segnata dalla sventura?
Il Koh-i Noor, il più grande diamante al mondo, oggi incastonato nella corona reale britannica, ha portato dolore e sangue a tutti i suoi proprietari uomini ma, curiosamente, è diventato innocuo solo nelle mani della regina Vittoria.
Secondo la leggenda, questo diamante di forma ovale rappresentava l’occhio di un pavone sul prezioso trono di un principe indiano. A quei tempi, possedere una tale pietra simboleggiava un potere enorme e soprannaturale, infatti, chi aveva il KOH-I-NOOR poteva governare il mondo intero.
Nel 1730 lo scià di Persia sconfisse la dinastia indiana Mughal e si impossessò del diamante. Il mito racconta che un membro dell’harem dell’imperatore informò Shah Nadir che il gioiello era nascosto nel turbante dell’imperatore.
Durante i festeggiamenti per la vittoria, Nadir fu abbastanza furbo da suggerire la messa in scena di un rituale tradizionale orientale che richiedeva ai due capi di scambiarsi i copricapi. Questo gesto era simbolo di legame fraterno, sincerità e amicizia eterna, quindi, un rifiuto da parte dell’ospite avrebbe significato una profonda offesa per l’eroe conquistatore. Più tardi quella notte, quando Shah Nadir srotolò il suo turbante, trovò la gemma all’interno. Appena la vide, esclamò: “koh-i-noor” che significa “montagna di luce” da cui deriva il suo nome.
Che storia!
Infine, venendo a tempi più moderni, avere un diamante incastonato nell’anello di fidanzamento è una tradizione che risale al 1477, quando l’arciduca Massimiliano d’Austria regalò un anello di diamanti alla sua promessa sposa Maria di Borgogna. Tuttavia, la ragione per cui le donne portano l’anello sull’anulare della mano sinistra sembra derivare dalla cultura egiziana, secondo cui la vena dell’amore scorreva direttamente dal cuore alla punta dell’anulare della mano sinistra.